PERCHE’ INTEGRARE?


Oggi l’integrazione alimentare sana e intelligente, ha conquistato il titolo di “terzo fondamento del benessere”, perché attraverso l’uso corretto e consapevole di supplementi nutrizionali sicuri e di qualità, si può supportare efficacemente la perdita di nutrienti dal cibo e può intervenire quando è impossibile assumere le giuste porzioni, specialmente di verdura e frutta.

Rispetto a 30 anni fa, quando gli integratori erano usati quasi esclusivamente nello sport e in pochi altri casi, è in costante crescita l’interesse e l’esigenza di integrare più frequentemente e in ogni fase della vita, dal concepimento fino a età avanzata.

Perché?

Eppure in TV gli “esperti” continuano a dire che “per stare in salute basta alimentarsi in modo sano ed equilibrato e praticare attività fisica”, restando sempre sul vago e senza fare esempi concreti. Ciò che dicono è vero e va ricordato, ma siamo ancora sicuri che oggi questo stile basta ancora? Altri esperti dicono che l’integrazione non serve, affermazione con la quale concordo pienamente se riferita a un “certo tipo” di prodotti e integratori totalmente inutili. Pertanto sono frasi troppo generiche e superficiali, visto che gli integratori non sono tutti uguali. Altri ancora dicono che va bene integrare, ma solo dietro consiglio medico, come fossero farmaci con pericolosi effetti collaterali.

Ricerche e studi degli ultimi venti anni, confermano la diminuzione sostanziale di nutrienti dal cibo e l’aumento importante di inquinanti tossici in alimenti come frutta e verdura, cereali, legumi, carne, pesce, latte, uova. Nessuno di questi “esperti” della TV ne parla, o comunque quando interpellati in proposito, tendono a sminuire il fenomeno (ci sono i controlli), quindi la gente non lo recepisce come un problema, ma è qui che invece bisogna riflettere.

Cosa mangiamo davvero?


Questa è una ricerca che evidenzia la perdita di nutrienti:
https://www.autodifesalimentare.it/blog/la-dieta-mediterranea-oggi-nutre-solo-a-meta


Questa tabella del 2007 invece riassume un quadro poco entusiasmante sull’aumento di inquinanti e sostanze tossiche negli alimenti.


Quali sono le cause dell’impoverimento?

– Terreni esausti a causa di colture intensive.

– Crescita forzata per ottimizzare la produzione ma a discapito della qualità.

– Perdita della stagionalità.

– Uso eccessivo e ingiustificato di fertilizzanti e fitofarmaci chimici e tossici, per arricchire il terreno impoverito e contrastare i parassiti.

– Inquinamento ambientale: polveri sottili, percolati in acque irrigue e falde.

– Uso di gas e agenti chimici per massimizzare la conservazione.

– Cottura errata dei cibi.

Cosa dicono gli esperti di tutto questo? Nulla!! E tu come la pensi? Ti invito ad approfondire questo argomento perché scoprirai cose che non ti dicono e mai ti diranno. Fai LA TUA ricerca, studia, informati e diventa consapevole e cosciente del mondo reale in cui vivi.


…e dopo la QUALITÀ …la QUANTITÀ.


CHI RIESCE A RISPETTARE IL FABBISOGNO MINIMO GIORNALIERO DI FRUTTA E VERDURA?

Quante porzioni dovremmo assumerne ogni giorno? Una mela oppure 8? Il fabbisogno minimo viene indicato per la prima volta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità negli anni ’80 con 3 porzioni (1 di frutta e 2 di verdura). Negli anni ’90, sempre OMS le porta a 5 (2 di frutta e 3 di verdura), indicazione che tutt’oggi resta la più conosciuta ma che solo 1 italiano su 10 riesce a rispettare (e si tratta del consumo minimo).

I dati ci sono, ma chi li consulta?

Rapporto nazionale “Passi 2010”: consumi di frutta e verdura in Italia. Fonte EPICENTRO: portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2010/R2010Nutrizione


In parallelo a questi dati, un crescente numero di scienziati, biologi e ricercatori di tutto il mondo, nell’ultimo decennio, indicano che al fine di colmare la perdita di nutrienti, il fabbisogno minimo dovrebbe aumentare almeno a 10 o più porzioni. Vista la statistica “PASSI 2010” è chiaro che si tratta di una soluzione irrealizzabile.


IN CONCLUSIONE …
PERCHÉ INTEGRARE?

Considerata l’effettiva qualità degli alimenti e la quantità di frutta e verdura nell’attuale stile alimentare medio, l’integrazione guadagna il titolo di terzo fondamento del benessere, perché aggiorna e riporta in equilibrio l’indebolimento dello stile alimentare tradizionale.

Tuttavia, solo la motivazione e la volontà di migliorare il proprio benessere, aiuta a capire come cambiare gradualmente e definitivamente stile. Il mio compito è supportare, accompagnare e aiutare a correggere la routine passo dopo passo.

Qui l’articolo su “Lo stile completo”:
IL BENESSERE OTTIMALE


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