CONSAPEVOLEZZA


Spesso la realtà contraddice le opinioni più comuni e il “sentito dire”. E’ quindi opportuno andare oltre le “cose inutili” e capire individualmente come agire in anticipo sul malessere. Per farlo servono informazioni e consapevolezza.

Solo dedicandoci a una NUTRIZIONE più curata potremo godere di ottima salute, rallentare l’invecchiamento e diminuire le probabilità di malattia.

Informazione + Esperienza = Consapevolezza

In generale si crede che sia sufficiente l’informazione per essere consapevoli. La consapevolezza è molto di più dell’informazione, perché bisogna aggiungere anche l’esperienza personale. Informazione+Esperienza=Consapevolezza.

INTEGRATORI ALIMENTARI

COSA SONO? – “integratori” è un termine generico che include il buono e il cattivo. Il termine corretto, riferito a prodotti specifici per il BENESSERE DELLA PERSONA, è “supplementi nutrizionali”, perché servono a compensare le carenze nutrizionali dell’alimentazione moderna, sempre povera di sostanze vitali ed essenziali come vitamine, minerali e microelementi,

…e non solo…


Definiamo però anche ciò che NON E’ “supplemento nutrizionale”:

FARMACI SPACCIATI PER INTEGRATORI, STIMOLANTI, NARCOTICI, ANABOLIZZANTI, ORMONI PROTEICI, DIURETICI, GLICOPROTEICI E ANALOGHI, …ANCHE SE USATI FREQUENTEMENTE IN AMBITO “SPORTIVO”, NON SONO SUPPLEMENTI NUTRIZIONALI.


Ho iniziato a usare integratori negli anni ’90. Ne ho provati molti, sintetici e a basso costo (quelli pubblicizzati in TV), che però non restituivano particolari benefici e si potevano usare solo saltuariamente. Ogni volta che ne provato uno nuovo era un “atto di fede” e poi …solo delusione.

Avevo dedotto che integrare fosse inutile, ma grazie alla mia curiosità ho continuato a documentarmi e successivamente ho voluto provare anche prodotti di qualità, acquistati in farmacia o negozi specializzati e con soddisfazione ho sentito il beneficio, anche se il rapporto qualità/prezzo era troppo sbilanciato. Costavano davvero un patrimonio.

In seguito ho provato prodotti distribuiti fuori dal grande mercato, realizzati da aziende sconosciute e non visibili sui canali abituali. Ho scoperto che alcune di queste aziende facevano tutto “in proprio” e non delegavano la produzione in conto terzi come accade per più dell’80% del mercato. Queste poche aziende vendevano (e vendono) direttamente ai propri clienti mettendoci faccia e reputazione.

Da queste esperienze ho capito che una produzione “propria” e una distribuzione diretta aumentavano il VALORE dei prodotti, perché queste aziende possono investire molto di più nella qualità delle materie prime. Ho infatti constatato che i prodotti avevano un livello di qualità inarrivabile per le aziende e i brand più diffusi e conosciuti che, al contrario, investono il 90% dei budget in marketing, packaging, testimonials e nei diversi passaggi della grande distribuzione, destinando una minima parte a ciò che conta davvero: la qualità del contenuto.

Con questo ho capito che la differenza tra prodotti inefficaci (la maggior parte) e prodotti validi (più difficili da trovare), dipende da chi li produce, come li produce e dal controllo dei costi di distribuzione. Troppi costi, passaggi e relativi “margini di guadagno” della grande “catena”, incidono inevitabilmente sulla qualità dei prodotti, indubbiamente più “vendibili” e più “venduti”, ma inadatti allo scopo per cui si propongono: il benessere.


PERCHE’ INTEGRARE?

Molti ricercatori, scienziati, biologi ed esperti di alimentazione, sostengono che le classiche 5 porzioni di frutta e verdura non garantiscono più il nutrimento utile alla protezione del corpo e mediamente è ben lontana da quella ottimale . Nella realtà italiana si osserva che la maggior parte della gente non assume nemmeno 5 porzioni. Solo il 10% lo fa.

Rapporto nazionale “Passi 2010”: consumi di frutta e verdura in Italia. Fonte EPICENTRO: portale dell’epidemiologia per la sanità pubblica a cura dell’Istituto Superiore di Sanità: https://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2010/R2010Nutrizione


Questo rapporto ISS dimostra che molti italiani vivono da anni in evidente e inconscia carenza nutrizionale, forse non patologica, ma indiscutibilmente palese. Ben il 90% della popolazione italiana non assume (da anni) 5 porzioni al giorno (il minimo), uniche fonti di micronutrienti vitali e utili al sostegno della salute e del benessere. Questa cattiva abitudine ci rende più fragili e ci predispone ad ammalarci più facilmente.

Bisogna quindi impegnarsi ad assumere ALMENO 5 porzioni al giorno e poi aggiungere una ulteriore parte attraverso l’integrazione, per ottenere un livello nutrizionale OTTIMALE come quello paragonabile a 10 o più porzioni. Se già assumerne 5 è difficile per la maggior parte della gente, arrivare a 10 con la sola alimentazione è impossibile e improponibile.


ALCUNI DATI SULLA PERDITA DI NUTRIMENTO


“Il Messaggero”, già nel settembre 2004, metteva in evidenza la perdita di nutrimento dalla Dieta Mediterranea.  http://shop.ilmessaggero.it/archivio


È proprio la “cultura del malessere” che porta ad occuparci del nostro “star bene” solo dopo averlo perso. Al contrario, la “cultura del benessere”, attraverso una graduale conoscenza e consapevolezza, stimola ad agire intenzionalmente in anticipo sul malessere.

La medicina preventiva è importante, sempre più specialistica, tecnologica, precisa, ed è cosa buona sottoporsi ai classici controlli specialmente dopo i 40 – 50 anni.

Tuttavia, la vera prevenzione è una questione culturale che riguarda le abitudini quotidiane e lo stile di vita dell’individuo. Alimentazione e attività fisica prima di tutto e poi anche una buona integrazione alimentare, consapevole, sicura, di qualità.

CONSIDERAZIONI FINALI:

1 – L’alimentazione è la prima fonte di benessere e anche la prima da mettere in discussione.

2 – Considerata la diminuzione di vitamine e minerali dalle fonti alimentari naturali come frutta e verdura, anche l’alimentazione normalmente sana è stata privata di una parte di nutrimento.

3 – Recenti studi consigliano di aumentare il consumo di frutta e verdura fino a 10 o più porzioni al giorno per compensare quantitativamente la perdita di nutrienti.

4 – Osservate le evidenti difficoltà di acquistare, conservare, preparare, mangiare e digerire 10 porzioni al giorno a persona (circa 3 Kg), una soluzione fattibile è quella di aggiungere alle 5 porzioni di base, altre 5 porzioni sotto forma di supplementi nutrizionali sicuri e di qualità (concentrati di vitamine e minerali).


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Alcune fonti di ricerca e studio:

Casagrande SS, Wang Y, Anderson C, et al. Have Americans increased their fruit and vegetable intake? The trends between 1988 and 2002. Am J Prev Med 2007;32(4): 257−63.

Hyson D. The Health Benefits of Fruits and Vegetables: A Scientific Overview for Health Professionals. Wilmington, DE: Produce for Better Health Foundation, 2002.

U.S. Department of Health and Human Services and U.S. Department of Agriculture. Dietary Guidelines for Americans, 2005. 6th Edition, Washington DC: U.S. Government Printing Office, 2005.

Mayer A-M. Historical changes in the mineral content of fruits and vegetables. Brit Food J1997; 96(6):207−11.

Christian J. Charts: Nutrient changes in vegetables and fruits, 1951 to 1999. CTV.ca News 2002.

Davis DR, Epp MD, Riordan HD. Changes in USDA Food Composition for 43 Garden Crops, 1950 to 1999. J Am C Nutr 2004; 23(6):669−82.

Thomas D. A study on the mineral depletion of the foods available to us as a nation over the period 1940 to 1991. Nutr Health 2003;17(2):85−115.

https://www.scientificamerican.com/article/soil-depletion-and-nutrition-loss/

http://ucce.ucdavis.edu/files/datastore/234-779.pdf

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